Saturday 20 October 2012

Ladies and gentlemen: the United States of America!

Ecco, non c'è il bidet! e ne sono quasi felice così posso riprendere il mio blog!!! Ben ritrovati a tutti. Eccomi qui: in America! Sembra abbastanza assurdo, sappiatelo! Soprattutto adesso che sono le 4 del mattino, nel cono di luce della lampada del salotto, immersa in questo silenzio irreale... E' vero: la stanza mi è sconosciuta, il divano (veramente molto comodo) anche, ci sono tracce evidenti del mio viaggio (valigia aperta in mezzo al salotto), ma a parte questo io mi sento uguale! Ieri però è stata una giornata piena di emozioni. Mi sono resa conto di stare partendo solo quando l'aereo ha girato sopra Venezia e la laguna è diventata via via più piccola sotto di me. Una lacrimuccia per questa città che mi ha dato tantissimo e per tutte le persone che amo che lascio in dietro. Arrivati ad Amsterdam è una bellissima giornata di sole ma io ho pochissimo tempo per attraversare tutto l'aeroporto e andare al gate giusto, quindi mi affretto. Trovo la coda per il gate: interminabile... sbircio dalla finestra e realizzo quanto grande è l'aereo che sto per prendere!! Passo i controlli un po' preoccupata, mi guardo in torno in cerca di solidarietà da parte degli altri passeggeri ma sono tutti presi dalle loro cose. Passo il body scanner e finalmente salgo in aereo. Un bestione gigante che purtroppo non ho potuto visitare. Ho avuto fortuna: mi hanno assegnato il posto finestrino dell'ultima fila quindi dietro nessuno spinge. Le due tipe sedute accanto a me però non mi ispirano simpatia, peccato, speravo di chiacchierare un po'. Decolliamo, l'Olanda dall'alto è bellissima, non ci sono mai stata... quasi quasi dico alla hostes che devo scendere, che devo vedermi bene tutta l'Europa prima di abbandonarla, che non si può partire così per gli Stati Uniti!!! Resto seduta e inizia l'Oceano. Immenso. Il pilota annuncia che sorvoleremo la Groenlandia e io sento un brivido lungo la schiena! La Groenlandia!!! che figata! Guardo un film orribile su Abramo Lincoln che ammazza i vampiri... solo gli americani possono fare un film del genere su uno dei presidenti che hanno fatto la storia del loro paese!! Questo mi preoccupa. Una volta guardare un film era solo guardare un film, adesso ogni film che vedo mi manda un messaggio su quello che mi aspetta. Il quadro non è rassicurante. Controllo a schermo a che punto siamo della rotta. La Groenlandia è ancora lontana. Metto su un altro film "Seeking a friend for the End of the World", questo almeno è carino! Ci portano il pranzo, saporito ma inquietante al tempo stesso... anche gli Olandesi fanno paura, non solo gli Americani. Finalmente la Groenlandia!!! Purtroppo ci sono molte nuvole, a tratti non si vede proprio niente, ma quando si vede qualcosa mi toglie il fiato! Montagne ghiacciate fino alla fine del mondo! STUPENDA. Poi comincia il Mare del Labrador, vedo dei puntini, all'inizio penso sia qualche nave, poi guardo bene: sono milioni! Mi incollo al finestrino incantata, non c'è altra spiegazione: devono essere icebergs!!! Per mezz'ora guardo affascinata quella distesa d'acqua tempestata di icebergs luccicanti. Poi torno al film. Quando finisce siamo sul Canada. Della serie: le emozioni non finiscono mai. Il paesaggio che vedo dal finestrino toglie il fiato! Montagne e valli, completamente deserte, ricoperte di neve. Il vero wild. Sono innamorata.
Purtroppo poi ricominciano le nuvole. Guardo un altro film: "Dark Shadows", l'ultimo di Tim Burton. Non mi piace neanche questo. Stiamo sorvolando il lago Michigan ma continua la distesa di nuvole, non si vede niente. Poi piano piano iniziamo a scendere e compare Chicago!!!! Prima i grattacieli, poi i sobborghi con le casette tutte uguali, con i giardinetti e le bandiere americane sul portico. Atterriamo. Il pilota dà il benvenuto negli Stati Uniti e io mi commuovo. Sarà che sono stremata e quando sono stanca ho la lacrima facile... Tutto liscio alla frontiera, gli Americani non sembrano poi così ostili. Vado a prendere il pulmino che Massimo mi ha prenotato. Siamo in 8. L'autista ovviamente è di colore ed è praticamente incomprensibile. C'è una coppia di Las Vegas, lui autoctono, lei: di Vicenza!!! Mi lascia i suoi contatti se mai volessimo fare un giro nella città che non dorme mai...io sono così stanca che solo il pensiero di una città che non dorme mai mi fa girare la testa.
Sulla tangenziale che porta a Chicago c'è molto traffico, ci mettiamo un ora e mezza ad arrivare in centro. Il mio indirizzo è fuori dal centro quindi sarò una degli ultimi a scendere. Ancora una volta sono incollata al finestrino. Ci sono i camion americani, bestioni giganti. Ci sono le villette con le zucche di halloween in giardino (più l'immancabile bandiera americana).



Poi dritto davanti a noi compare... lo skyline di Chicago. La signora di Vicenza mi aveva appena chiesto se quello che vedevo mi faceva impressione e le avevo detto di no. Beh, ho appena cambiato idea! Se i sobborghi di questa città sono una versione americanizzata dei sobborghi londinesi, la città, invece, è diversa da qualsiasi cosa io abbia mai visto! I grattacieli sono bellissimi. Il taxi inizia ad addentrarsi in città e io sono senza parole. Tutti ormai nel taxi fanno il tifo per me e vogliono sapere come mi sento e cosa ne penso. Man mano che arrivano ai loro alberghi mi fanno gli auguri per il futuro. Questi Americani sembrano molto socievoli! Inizio a sentire che potrei trovarmi bene qui, inizio a sentirmi meglio.






Il taxi ora sta uscendo dalla città, alla mia sinistra c'è il lago e un bellissimo lungolago pieno di alberi nello spettacolo dei loro colori autunnali. Peccato che piova e che stia diventando troppo buio per fare foto in movimento. Poi l'autista mi fa: sei pronta? svolta l'angolo e annuncia: "this is YOUR street". Wow!!!! Sono a casa! questa è la via di casa mia! La guardo e penso che è bellissima. E poi, finalmente, penso a Massimo e ho solo voglia di abbracciarlo. Corro su per le scale, suono, entro, ci abbracciamo. Sono a casa.
La casa è un po' spoglia al momento ma ha delle potenzialità. Dovremo un po' pensare a come organizzare gli spazi perché i muri sono tutti interrotti da porte o termosifoni, il salotto è tagliato a metà dall'entrata e, sull'altro lato, dall'accesso alla cucina. Anche la cucina ha una forma assurda e il tavolo da pranzo è un po' sacrificato. La camera da letto è piccoli, anche il letto è piccolo, questo un po' mi dispiace. Il materasso è di cemento armato. Temo che dovrò cambiarlo. Però Massimo aveva ragione: il divano è la cosa più comoda del mondo! Il salotto ha delle grandi finestre, sarebbero meravigliose se non dessero sul muro della casa accanto. Ci sono le classiche sedie in legno americane, peccato non siano a dondolo! Apro la valigia e attacco al frigo le calamite che ho portato dalla Georgia e il disegno che mi ha fatto Giovanni. Metto il gatto blu che mi ha regalato Irene sul mobile del soggiorno (dove c'è la zucca gigante che ha comprato Massimo)
e il diario che mi ha fatto Alice sulla scrivania. In Italia è l'una di notte, dormono tutti. Questo mi fa sentire un po' sola. Qui invece sono le 6 di sera, per fortuna Massimo ha già fame perché non reggerei fino ad ora di cena. Arriva il momento che avevo aspettato per mesi! Ordiniamo al cinese. Piazziamo l'ordine on line e aspettiamo... il dubbio atroce che non abbiano le scatoline di cartone mi assale! 20 minuti di attesa e finalmente suonano alla porta. Il cibo non è esattamente quello che ci aspettavamo, suppongo che dovremo fare pratica con la versione americana del cinese. Si sono anche dimenticati gli involtini primavera ma noi decidiamo che non abbiamo voglia di richiamarli per dirglielo. Per questa volta amen. Ma la cosa importante è che le scatoline di cartone CI SONO!!!
Sono molto soddisfatta! Mangiamo sul tavolino del salotto guardando Fringe. Appena finito di mangiare mi stendo sul divano e dopo 5 minuti perdo conoscenza. Cosa farò oggi? Ho una marea di nuove cose da scoprire, non vedo l'ora. Ma sono contenta di essermi svegliata nel cuore della notte e aver avuto un po' di tempo per me. Io e Massimo abbiamo bisogno di stare un po' insieme ma io, prima di tutto, avevo bisogno di scrivervi e sentirvi vicini.

p.s.
commentate pure qui, possono commentare tutti, anche chi non ha l'account, ma in questo caso firmate i commenti altrimenti non so da chi provengono. Più commentate più questo blog si anima e io vi sento vicini. So che c'è già fb, ma c'è ancora gente che non ce l'ha!!!!

6 comments:

  1. Te la sei portata la bandiera di Venezia da mettere fuori dal portico? Mi facci sapere che nel caso qualcuno la spedisce.

    ReplyDelete
  2. Sarai sempre vicina, nei nostri cuori!! E cmq, la bandiera della Serenissima è un must!!! Regalo di Natale??

    ReplyDelete
  3. ho messo quella italiana tra le cose che mi spediranno prossimamente, non ho quella di venezia effettivamente... potrebbe essere!

    ReplyDelete
  4. penso che il micio mia si troverà bene a raccontarsi le storie con l'amica zucca :-)) Ire

    ReplyDelete
  5. Il tuo micio si è ambientato subito!!!! E non soffre neanche il Jat Lag!

    ReplyDelete
  6. Grandissima :) un abbraccione!

    ReplyDelete