Friday 3 June 2011

Friday, the 3rd of June

è quasi l'una di notte, sto aspettando che arrivino le due per prendere l'autobus e andare in aeroporto. Sarò a casa 10 giorni per lauree e matrimoni, mi divertirò un sacco, mangerò sicuramente troppo e non voglio neanche pensare a quanto berrò. Sono felice di tornare a casa: mi manca Venezia, mi manca l'acqua, mi mancano tutte le persone a cui voglio bene. Però in questo momento sono triste. Ho fatto una valigia, inizio a portare a casa un po' di cose (vestiti invernali, libri che non mi serviranno più...cianfrusaglie varie). Sarà che per fare la valigia ho anche, finalmente, messo in ordine, ma la stanza sembra più vuota del solito. Sapete, questa stanza non è niente di speciale, anzi: ha la muffa sul muro, i mobili sbilenchi, il soffitto troppo basso, una moquette orribile e il letto scomodo. Però mi sono sempre sentita a casa in questa stanza. Mi ci sono sempre trovata bene. Mi piace guardare fuori dalla finestra, mi piace il gatto che ho disegnato sul muro, mi piacciono i cuscinoni che ho rubato da un divano abbandonato per strada e che hanno reso questo letto molto, molto più comodo. Mi piace la scaffalatura appoggiata sopra alla scrivania e tenuta dritta da un mattone appoggiato al muro... ero sicura che un giorno mi sarebbe crollata addosso e invece è ancora li, instabile ma testarda. Mi piacciono le foto che mi sono portata da casa e che ho attaccato al muro. Ho sempre avuto qualcosa attaccato al muro nella mia stanza, ma avere foto della mia infanzia, della mia famiglia e degli amici più cari, qui a Londra, ora che sono lontani, ha una dolcezza diversa. Non ci avevo riflettuto molto quando avevo preso le foto alla partenza, eppure ho scelto proprio quelle giuste e sono state delle compagne preziose. Sono stata bene in questa stanza, sono contenta di come ho saputo trasformarla in un posto ospitale. Mi mancherà. Come mi mancherà il quartiere! Credo che se mai tornerò a Londra cercherò di tornare in questo quartiere. Mi piacciono gli odori delle cucine di tutto il mondo, mi piace la gente che lo abita...è quella giusta via di mezzo tra un quartiere normale e un quartiere malfamato...c'è tanta vita e mi ci sono sempre trovata benissimo.
Lo so: ho ancora un mese, non sto andando via davvero... però comincio a sentire l'avvicinarsi della partenza.
Io e Anna oggi ci siamo rese conto che forse non ci rivedremo più. Io torno a Londra il 13, atterro alle 23.30 a Stansted, lei parte il 14 alle 8.30 da Luton. Stiamo pensando di fare una follia e incontrarci in centro a Londra in piena notte e passare qualche ora a chiacchierare aspettando che lei parta. Anna per me è Londra. Anna qui è la mia amica.

dal blog dell'11 gennaio:
"Ho fatto amicizia con una ragazza polacca, Anna (ebbe si me lo ricordo!) anche lei in erasmus per 6 mesi. Neanche lei conosce ancora nessun altro e siamo state molto felici di poterci dare una mano ma soprattutto di avere qualcuno con cui chiacchierare."


Anna non compare più nei miei scritti fino al 2 Febbraio... per me è sempre così, non so se capita anche a voi, ma se scrivo della mia vita raramente compaiono le persone che vivono con me il quotidiano. Scrivo sempre delle cose speciali, come fossero le più importanti e quando poi rileggo a distanza di tempo mi rendo conto che quello che è contato di più e che ricordo con più affetto sono i piccoli momenti di tutti i giorni.


"Ieri sera ho passato una bellissima serata con Anna, la ragazza polacca che ho conosciuto il primo giorno a lezione, dopo lezione ci siamo bevute una coca all'Union Pub (dove per inciso half pint di coca costa solo 75 pence!) e poi, visto che le chiacchiere andavano alla grande, l'ho invitata a cena a casa mia. Pasta col tonno da manuale (ci ho messo addirittura i pomodorini freschi...per quanto qui siano sicuramente sintetici), un paio di birre e tante chiacchiere. Niente di speciale ma sono le mie serate preferite. Sembra che io e Anna andiamo proprio d'accordo."


Il 5 febbraio racconto di un'altra serata con Anna, insieme a George e Amaresh, è la prima serata che passiamo noi 4 insieme. Queste persone sono state il mio sostegno costante in questi mesi. Ogni volta che ci penso mi sembra incredibile come io abbia conosciuto subito delle persone speciali che sono rimaste al mio fianco per tutto il tempo. Tra l'altro ho incrociato qualche altro italiano alla UCL e sembra che la maggior parte frequenti solo altri italiani. Io gli unici italiani che frequento qui sono le mie coinquiline e non siamo neanche mai uscite insieme. I miei amici qui sono polacchi, greci, indiani, spagnoli, messicani, venezuelani, cinesi, svedesi... e questa multietnicità mi ha insegnato tantissimo. Il mondo non è più lo stesso per me. Paesi che mi sono sempre sembrati remoti adesso sono molto più vicini. Ho rosicchiato spizzichi di tantissime culture, ho notato differenze su cui non avevo mai riflettuto e somiglianze che non avrei mai immaginato. Ho persino imparato a distinguere i cinesi gli uni dagli altri!!!! Mi preoccupa molto tornare a vivere in un paese in cui gli stranieri fanno paura. 


Anna ricompare qua e la nei miei post in occasione di birre al pub, cene e serate varie. Ma io e Anna abbiamo condiviso molto di più. Abbiamo passato giornate intere in biblioteca a lamentarci di non aver voglia di studiare. Ore e ore al parco a chiacchierare... Parliamo di uomini come è ovvio, lei pensa che morirà single e io la rassicuro che non sarà così. Il miscuglio di valori cattolici polacchi e promiscuità tipica del 20enne europeo rendono la vita sentimentale di Anna profondamente incomprensibile e affascinante, potrei parlarne con lei per ore e ore...e probabilmente è quello che abbiamo fatto. Anna è insicura, ha sempre bisogno di essere incoraggiata e pensa sempre di non essere brava come gli altri. E siccome non è molto brava ha scritto 5 tesine in una settimana, ma ovviamente non le ha scritte bene!!!! Pensa che i suoi compagni polacchi siano molto meglio di lei perchè hanno tutti 2 lauree (sembra che in polonia sia normale, non fanno la specialistica ma una seconda triennale), studiano cose che gli daranno un lavoro e sanno tutti cosa vogliono fare nella vita. Anna è curiosa di tutto, vuole scoprire tutto il mondo, non ha pregiudizi (neanche verso i maledetti russi), parla correntemente francese e inglese, è sempre stata la prima della classe, l'anno prossimo farà un anno di università a Varsavia (lei studia a Cracovia) così può fare più esperienza. Lei tornerà a Londra in autunno per lavorare ancora un po' qui perchè si fanno molti più soldi che in Polonia e così non deve chiederne ai suoi genitori. Si vergogna di volersene andare dalla Polonia e di amare così tanto Londra. Tutti i suoi amici pensano che lei sia felice di tornare a casa...e lei invece si sente morire solo all'idea. In Polonia si sente continuamente sotto pressione, qui a Londra riesce ad essere sè stessa e ha trovato altre persone come lei... a quanto pare i Polacchi sono diversi. Strano perchè tutti i polacchi che ho conosciuto io erano molto "europei". Anna ama l'ironia e il sarcasmo. Quando parla di suo padre le brillano gli occhi. Anna conclude molto delle sue frasi dicendo "bla bla bla...". 
Anna otterrà tutto quello che vuole dalla vita, ne sono sicura.
Anna mi mancherà molto.

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